È cominciata un po' così. Per gioco. Diciamo. Poi, non lo so, è che forse mi sono innamorato. Di questo progetto, di questo modo di raccontare con le immagini e poche parole.
Insomma mi piaceva, mi veniva facile. E la domenica, ogni domenica, per quarantaquattro domeniche, mi sono accorto che provavo una soddisfazione profonda. Il mio piccolo micromagazine. Un giornale da taschino, tutto accenni, riferimenti, sollecitazioni. Poi chi voleva approfondire, cavoli sua. Sembrava quasi un modo di parlare piano, al bar. Di notte. Con degli sconosciuti. Hai visto, hai saputo? Cose così. E allora non ho smesso più. Ogni domenica, per quarantaquattro domeniche. Il mio gioco preferito. Nelle storie di Instagram.
Raccontare i gialli e chi li scrive. Ma a mondo mio. A bassa voce, smozzicato. Storto. Cose così.
Alla fine è trascorso un anno. Con dentro un botto di cose. Ma sempre con queste "quattro pagine, solo di domenica". Quasi mi facessero compagnia. Come fosse portare il cane a far pipi. Che ti perdi, che pensi alle cose tue, che finisci in un bar, di notte, col cane che s'addormenta e tu che dici cose che non si capiscono. Cose così.
Il MicroMagazine è un progetto di Giallit. Appare ogni domenica nelle Storie di Instagram, sul profilo di Gialli.it
Ci lavorano molte persone, ma i testi, la titolazione, la scelta dei contenuti è mia. Come è mio il progetto grafico. Allora ho pensato "ne faccio una strenna". Come fosse un giornale di fine Ottocento. Un'edizione limitata solo per chi decide di tenerselo in libreria. Sarà anche un modo per avere un obiettivo. Farne un secondo volume, l'anno prossimo.
Per acquistare il libro, scrivi a
gialli.itdossiermisteri@gmail.com
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